“È facile parlare quando hai un cane, un gatto, un animale che ti aspetta con ansia quando torni a casa.
Quando la notte dormi con qualcuno, o aspetti che arriva, o comunque in un modo o nell’altro il letto lo riempi con un corpo qualsiasi ogni sera.
Quando pranzo, aperitivo, cena, cinema, brunch, basta essere con gente intorno.
Quelli che hanno il coinquilino con la porta sempre chiusa, ma che prima o poi in bagno ci dovrà andare e almeno il saluto scappa.
Quelli che la vicina, la sorella, l’amica al piano sotto, la portinaia, la zia.
Ecco io invece ammiro quelli che sanno stare veramente da soli, non le vie di mezzo.
Quelli che tornano a casa, mangiano, si svegliano senza nessuno. Non sono persone noiose o asociali. Sono quelli che hanno capito.
Quelli che non sono soli, perché hanno se stessi.
È facile parlare quando non sai davvero cos’è la solitudine, o meglio, l’indipenzenza” L.J.

paura-solitudine

Pubblicato da pamapple

Grafica afflitta, truccatrice illusa, sognatrice ad interim

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